L’ITALIA NON DIMENTICA
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita per la prima volta ad Asiago per ricordare i 55 mila caduti della Prima Guerra Mondiale che riposano sull’Altopiano Veneto. Il 24 maggio del 1915 l’Italia entra in guerra. Oltre 500 mila soldati italiani partono per il fronte: giovani e poco addestrati, avrebbero ben presto vissuto gli orrori di uno dei conflitti più duri del XX secolo.
Dopo l’atterraggio in elicottero all’aeroporto asiaghese dove è stato accolto dal sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, il Presidente si è recato al Sacrario del Leiten, il colle dove riposano i caduti in guerra. Ad accompagnarlo, anche il Ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Accolto da un forte applauso e da centinaia di bandiere tricolore sventolate dagli studenti delle scuole locali, Mattarella ha deposto sul sacrario militare una corona d’alloro e ha reso omaggio alle vittime della guerra mentre la banda del Primo Reggimento Granatieri di Sardegna intonava la “Leggenda del Piave”, una delle canzoni patriottiche simbolo del periodo bellico italiano.
Dopo aver salutato il pubblico e gli studenti accorsi a salutarlo, il Presidente della Repubblica si è recato al municipio per gli incontri istituzionali e subito dopo ha incontrato il regista Ermanno Olmi, che in molti dei suoi film ha dedicato ampio spazio agli accaduti della Grande Guerra. Poi Mattarella ha aperto la cerimonia ufficiale in memoria ai caduti nel cuore di Asiago, in piazza Carli, dove ad attenderlo vi erano migliaia di persone.
Qui il Presidente ha ricordato i drammatici episodi della guerra e le molte vittime che hanno perso la vita per difendere la libertà di un paese. Anche il Ministro della Difesa Pinotti è intervenuta alla cerimonia e con l’occasione ha ricordato come L’Europa sia stata pensata per superare le guerre e le barriere culturali, sociali e religiose della società moderna.
Conclusa la cerimonia, Mattarella ha espresso la volontà di recarsi a Cima Lozze, sul monte Ortigara, a rendere omaggio ai caduti, in particolare alle Penne Nere, gli Alpini che persero la vita proprio su quel monte. A metà pomeriggio, Il Presidente della Repubblica è tornato all’aeroporto, accompagnato anche dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dove è salito sul Falcon dell’Aeronautica militare che lo ha riportato nella capitale.