Lo sport è di casa sull’Altopiano. Ma se c’è una disciplina di cui Asiago può dirsi la capitale, tra le numerose che è possibile praticare in tutte le stagioni dell’anno, va citato senza dubbio l’orienteering.
A piedi, in mountain bike o con gli sci da fondo, perdersi e ritrovarsi in mezzo ai boschi e ai pascoli è una meravigliosa avventura che permette di scoprire alcuni angoli nascosti di queste montagne. Ognuno con il proprio obiettivo: lo sportivo per allenarsi, la famiglia e l’amatore per divertirsi e trascorrere una piacevole esperienza, all’aria aperta e in mezzo alla natura.
Lo sanno bene i tanti appassionati che da anni scelgono i boschi di Campomulo, Marcesina e Kaberlaba come meta per competizioni e campi di allenamento. Luoghi ormai conosciuti a livello (almeno) europeo: lo conferma il fatto che la Federazione Internazionale ha assegnato per la prima volta all’Italia, e guarda caso proprio ad Asiago, il suo evento clou: i Campionati del Mondo 2014 di corsa orientamento e di trail orienteering, in programma dal 5 al 13 luglio 2014. Un’occasione che tutto il movimento, locale e nazionale, attende con trepidazione. Perché, oltre ai migliori atleti del globo, si attendono migliaia di accompagnatori e spettatori, che parteciperanno alle gare di contorno.
Come tutti i riconoscimenti, non arriva per caso. L’orienteering sbarca da queste parti negli anni Ottanta, quando i suoi pionieri organizzano la prima manifestazione di carattere nazionale. Il salto vero e proprio arriva nel 1996, con il primo campionato italiano disputato a Gallio, e negli anni Duemila, quando l’Erebus Orientamento Vicenza “inventa” una gara annuale – denominata Highlands Open – che viene abbinata alle principali manifestazioni con mappa e bussola: Trofeo delle Regioni, Alpe Adria Cup, Latinum Certamen. Il boom si registra nel 2004, anno in cui Asiago, Enego. Roana e Rotzo ospitano i Mondiali riservati alle categorie “veterani”: 25 mila presenze turistiche in più rispetto all’anno precedente fanno comprendere le grandi potenzialità dello “sport dei boschi”. Ora gli organizzatori puntano a fare il bis. Già nei prossimi mesi, infatti, molte Nazionali sceglieranno le strutture della zona per dei training camp specifici. Le squadre di Svezia, Svizzera, Gran Bretagna e Repubblica Ceca saranno le prime ad arrivare per prendere contatto con i terreni altopianesi in vista dei campionati del 2014. L’appuntamento più importante in assoluto per il popolo delle bussole.
Sì, perché la versione dell’orienteering più diffusa e praticata a livello mondiale è proprio quella a piedi. In poche parole, si tratta di una prova a cronometro, nella quale chi partecipa utilizza una cartina molto dettagliata e una bussola per raggiungere il traguardo. Ma solo dopo essere transitato per una serie di punti di controllo, contrassegnati da un prisma di tela bianco e arancione detto in gergo “lanterna”. La scelta di percorso tra un punto e l’altro è libera ed è fondamentale la precisa lettura della mappa. Non basta essere veloci, non è sufficiente avere solo buone capacità di orientamento. Perché vince chi è in possesso di entrambe le doti. Ma l’orienteering rappresenta anche un modo piacevole per mantenersi in forma. mettendo in gioco sia il corpo che la mente. Un’attività per tutti e per tutte le età: partecipano abitualmente alle gare sia bambini sotto ai 10 anni che veterani con più di 70 anni.
Grazie alle tante gare organizzate nell’ultimo decennio, i Sette Comuni dispongono ora di un patrimonio unico al mondo: oltre 100 chilometri quadrati di foreste alpine cartografate, vere e proprie “palestre naturali” per la pratica di questo sport. Nel 2011 è sorta la nuova associazione Asiago 7 Comuni Ski Orienteering Klubb, che si propone come un punto di riferimento locale ludico e ricreativo. «Durante il periodo invernale – spiega il presidente Nicola Galvan – proponiamo percorsi sugli sci per esplorare i boschi dei centri fondo dell’area. Sono state programmate attività nelle zone di Baita Prunno, Campolongo, Rifugio Valformica – Larici, Monte Corno e Fontanella.