Maestro, la sua carriera l’ha portato lontanissimo, la musica è sempre stata la sua vita?
«Ho vissuto tutta la mia vita nell’atmosfera musicale, fin da bimbo. Mia nonna era austriaca e a quei tempi era normale suonare uno strumento in famiglia. Il suono del violino ha sempre riempito gli spazi che abitavo!»
Secondo lei, come possiamo avvcicinare i giovani alla musica da camera?
«Il grande problema di oggi, a parer mio, è la mancanza di una istruzione musicale. Se si creassero rassegne, festival dedicati ai giovani, se si organizzassero concerti con ingressi gratuiti, invitando le scuole e pensando momenti di informazione che aiutassero i ragazzi a contestualizzare i momenti di ascolto, beh, sarebbe un modo elegante e meritevole di dare ai ragazzi una possibilità concreta di formarsi musicalmente».
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