In un’epoca che è ormai lontana in cui Maurice Garin, che di professione faceva lo spazzacamino, vinceva il primo Tour de France e veniva squalificato all‘edizione successiva per aver preso il treno durante la corsa (sì, avete letto bene), è quasi facile immaginarsi un pittore attratto dall‘espressionismo e da Munch, girare per la campagna francese alla ricerca di un soggetto da ritrarre, magari proprio in sella a una di quelle prime biciclette a scatto fisso, dove non è possibile né pedalare a vuoto all‘indietro né tantomeno smettere di pedalare. Difficile oggi pensare ad un’immagine così, oggi la bici si usa per fuggire dallo stress la domenica o per andare al lavoro. Qual è quindi la storia del filo sottile che collega un pittore francese ad un ciclista improvvisato? Ad Asiago saranno in esposizione i modelli più significativi della collezione di Luigino Cenzi.
Asiago – Museo Le Carceri
“La Bicicletta nascita di un mito”
orari: 10.00 / 12.30 – 15.30 / 19.30
dal 15/5 al 30/6: sabato, domenica e festivi
dal 1/7 al 3/9: tutti i giorni