Il “migliore maître” nel mondo è ad Asiago.
In occasione di Expo 2015, tra i premiati di “Identità Golose”, la guida ai ristoranti d’Italia, Europa e Mondo, c’era anche Jgor Tessari, un asiaghese under 35, che ha ricevuto l’ambito riconoscimento come “migliore maître” del 2016. Il giovane sommelier, non si è montato la testa, anzi ha affermato che “il premio è per lui un grande onore, ma soprattutto è una grande responsabilità, perchè devi essere sempre all’altezza di questo standard”.
Tessari lavora alla “Stube Gourmet” dell’Hotel Europa di Asiago, un ambiente raffinato con cinque tavoli ed una cucina d'impostazione estremamente tecnica, dove l'attenzione per la qualità e la ricercatezza è quasi maniacale. E’ in sala per scegliere i vini e per accompagnare i commensali nella ricerca del vino più giusto. Complice il fatto che la cantina del ristorante dov'è iniziata la sua avventura “non era niente male”, complice la passione che il nonno aveva per il vino e mettiamoci pure il fatto che il Veneto ha una tradizione enologica eccellente, Jgor decide di prendere il più classico degli anni sabbatici ed iscriversi ad un corso per sommelier.
“All'inizio era solamente uno sfizio personale” ci spiega, ma man a mano che le lezioni aumentavano, intraprendere questa strada in maniera professionale diventava sempre di più un'ipotesi concreta”. Sono passati dieci anni, da quando Tessari decide che il sommelier era il lavoro della sua vita: aprì la guida Identità Golose, proprio quella che l'ha appena incoronato miglior maître d'Italia, ed inizio a mandare curricula a tutti i ristoranti presenti all'interno.
La chiamata è arrivata quasi subito e Jgor la racconta come “un'esperienza durissima e difficile, soprattutto per il cambio della tipologia di clientela: iniziavo ad avere a che fare con clienti stranieri e grandi nomi dello spettacolo”. Ha lavorato con il famoso chef Andrea Berton che descrive come “severo e duro, quasi un generale”. Ci confessa che si è chiesto più volte “dove sono finito” ma, con il senno di poi, ammette di rendersi conto che questo tipo di impostazione è stata per lui indispensabile. “Lavorare poi alle Calandre dei fratelli Alajmo” ha detto Tessari “è stata una delle esperienze più belle della mia vita, ma anche il trampolino per cogliere nuove sfide professionali”.
Quando la famiglia Mosele, proprietaria dell’Hotel Europa, gli ha chiesto di partecipare al progetto della Stube, Tessari non ci ha pensato due volte, e come lui stesso ha detto con una frase che vale più di mille parole, “Se vuoi giocare in seria A devi avere gli strumenti per farlo”. Continua il sommelier, “Lo farò sicuramente, anche come ringraziamento nei confronti della famiglia Mosele, che ha avuto fiducia in me. Il premio è stato sicuramente dato per l'impegno, un po' come per dire ‘sei sulla strada giusta, continua così!’. Quindi continuiamo così!”